Il microneedling è un trattamento estetico non invasivo usato per trattare cicatrici da acne, smagliature e altri inestetismi.

Ma come funziona e quali cambiamenti si notano sulla pelle dopo le sedute?

Cos’è il microneedling e a cosa serve

Il microneedling è un trattamento non invasivo, che consiste nella creazione di microfori nella pelle tramite l’utilizzo di aghi di piccole dimensioni e diverse lunghezze (tra 0,5 mm e 1,5 mm).

Queste microlesioni, che guariscono nel giro qualche giorno, hanno lo scopo di stimolare la rigenerazione della pelle, inducendo la produzione di collagene e altre proteine riparatrici. Non a caso, il trattamento è noto anche come Percutaneous Collagen Induction.

L’obiettivo generale è migliorare la struttura e l’aspetto della pelle, ringiovanendola. Inoltre, la vasodilatazione consente un migliore afflusso di sangue che genera luminosità e trofismo cutaneo.

Durante la procedura è possibile anche approfittare dei microfori creati dagli aghi per inoculare più in profondità prodotti attivi, come l’acido ialuronico, il collagene, la vitamina C o gli esosomi.

Vediamo quindi per quali inestetismi generalmente si usa:

Microneedling per cicatrici da acne

Questo trattamento nasce proprio per migliorare le cicatrici da acne. Lo scopo è di cruentare una cicatrice per fare in modo che la pelle ripari meglio i tessuti, magari in associazione con l’acido ialuronico sterile o il PRP per assottigliare e sollevare il letto della cicatrice, in modo da correggere la depressione e indurre un ulteriore stimolo riparativo.

Microneedling per smagliature

Anche le smagliature da lassità cutanea, essendo depressioni cicatriziali, possono beneficiare di questo trattamento. Tuttavia, quasi sempre si utilizza il microneedling in combinazione con altre tecniche come il PRP o i Polidesossiribonucleotidi.

Microneedling per cheloidi e cicatrici ipertrofiche

Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia del needling anche su cicatrici esuberanti, tuttavia va eseguita un’attenta visita medica per stabilirne l’utilità. Se necessario il medico prescriverà una medicazione con cortisone o silicone per ridurre lo spessore della cicatrice.

Microneedling per capelli

Secondo altri studi, questa tecnica è efficace anche per trattare problematiche come l’alopecia. I microfori, inoltre, consentono di far penetrare più in profondità farmaci efficaci contro la caduta, come il Minoxidil o vari fattori di crescita. Il microneedling per i capelli ha però dei limiti di comodità di utilizzo per cui quasi sempre si preferiscono metodiche iniettabili.

Dove si può fare il microneedling?

Associato a uno o più principi attivi, il microneedling al viso è efficace anche per trattare rugosità fini o moderate causate dall’invecchiamento o dal fotoinvecchiamento. Nella nostra clinica lo associamo ad esempio al PRX-T-33. Inoltre, il microneedling agisce anche sui pori del viso dilatati, che migliorano se associati a protocolli domiciliari seboregolatori.

È possibile effettuare il trattamento anche nella zona del contorno occhi e sulla palpebra con ottimi risultati. Infatti, con penetrazioni minime e a bassa frequenza la cute palpebrale molto sottile e prona alla rigenerazione risponde brillantemente.

Infine, aree con la pelle sottile e tendente all’invecchiamento rapido, come collo e decolté, possono beneficiare di questa procedura, sebbene sia preferibile usare la radiofrequenza a microaghi, un macchinario molto efficace sulla lassità cutanea.

Come funziona il trattamento?

Il microneedling può essere eseguito mediante due strumenti principali: il dermaroller o la penna automatizzata per microneedling (dermapen).

Il dermaroller è un dispositivo a forma di rullo ricoperto da aghi di diverse lunghezze, che viene passato sulla pelle o sul cuoio capelluto più volte con intensità diversa. La penna automatizzata per microneedling è uno strumento più piccolo e versatile che consente una maggiore precisione nella regolazione della profondità e della frequenza di penetrazione degli aghi nella pelle.

Durante la procedura, si possono eseguire forature a secco oppure applicare prodotti attivi come l’acido ialuronico o i fattori di crescita o alcuni peeling. Grazie ai microfori creati dagli aghi, questi prodotti vengono assorbiti più in profondità, migliorando così i risultati estetici.

L’evoluzione del microneedling è senza dubbio la radiofrequenza con microaghi, che combina il microneedling con il rilascio di energia frazionata nel derma (similmente al laser frazionale). Tuttavia, è fondamentale una valutazione approfondita per scegliere l’approccio più gusto per ciascun paziente, per ridurre il rischio di iperpigmentazione post-infiammatoria e sensibilizzazione cutanea.

Nella foto analisi 3D della presenza di rughe prima e dopo il trattamento con Radiofrequenza a Microaghi

Prima e dopo

Dopo il trattamento, la pelle appare arrossata e in alcuni casi si possono osservare lievi sanguinamenti. È particolarmente importante, soprattutto in caso di trattamenti sul viso, applicare una crema lenitiva per cute lesa e una protezione solare adeguata per proteggere la pelle nei giorni successivi.

Per risultati ottimali sono necessarie 2-3 sedute, distanziate tra loro di circa 28-30 giorni. Questo intervallo consente un completo turnover cellulare e offre alla pelle il tempo di rigenerarsi.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il trattamento è sconsigliato durante i mesi estivi, poiché potrebbe predisporre alla pigmentazione post infiammatoria.

In ogni caso, il microneedling va effettuato da un medico specializzato che esamini esattentamente la tipologia di pelle, in modo da individuare la combinazione di terapie giuste per migliorare la trama cutanea.

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